Foto: Lorenzo Di Nozzi - Stresa Festival
Renzo Bellardone
Artisti si nasce….artisti si diventa! Certamente la
vena artistica è nel Dna alla nascita, ma se trascurata, dimenticata,
sopraffatta da altre pulsioni, magari si affievolisce, si attenua e scompare.
Se per contro la si foraggia, coccola e la si implementa di studio, dedizione,
prove su prove, sacrificio ecco che può esplodere fino a diventare la luce
intensa di una stella nel firmamento dell’arte !
UTE LEMPER –
Stresa Festival 2018 Il maggiore 21
luglio LAST TANGO IN BERLIN ! Già il titolo della
performance stimola fantasie e visioni oniriche che incontrollate vagano tra aerei spazi emotivi e cerebrali! Ute Lemper è diva, ma non diva d’immagine, bensì
diva di sostanza! Raggiunta ormai una meravigliosa maturità artistica, non
ricorre a facili giochetti per attrarre il pubblico, ma fasciata in un abito
nero luccicante, sinuosamente ondeggia, si immedesima e si offre al suo
pubblico: si perché dopo pochi minuti, anche chi la incontra per la prima volta
è già il suo pubblico…. Tanghi e dintorni spaziano da una latitudine
all’altra, con una traslazione in mondi paralleli fatti di storie ‘uniche’, uguali in tutte le
parti del mondo. Ed ecco le atmosfere rarefatte intrise di vita e di
sensualità create da Ute Lemper che canta di ‘illusioni, sogni e progetti’
nelle lingue originali della scrittura: ‘Ne me quitte pas’ e l’angoscia
struggente rimanda a quella Voix Humaine di Poulenc e poi Edith Piaf, Charles Trenet
fino a consumarsi nell’esplosione di Mackie Messer di Brecht-Weill ‘Und
der Haifisch, der hat Zähne…’ e qui lei sussurra e fischietta ed il pubblico
spontaneamente inizia a cantare sottovoce…..in un’atmosfera rarefatta e surreale che riporta alle emozioni di quasi
100 anni fa…..Bandoneon, contrabbasso, pianoforte e tastiera,
insieme a sedia, sgabello e boa rossi, hanno accompagnato l’esibizione di un mito del
palcoscenico, che resterà nella memoria
di chi ha vissuto l’esperienza.
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