Foto: Stresa Festival
Renzo Bellardone
Ogni periodo storico è caratterizzato da una propria
avanguardia nei vari campi dell’arte ed anche la musica non sfugge a questa
legge del divenire. La nostra epoca si caratterizza per le incertezze politiche
ed economiche, per i disagi sociali ed anche chi non soffre di problemi
esistenziali vive comunque contornato da atmosfere di incertezze.
STEVE COLEMAN AND FIVE ELEMENTS – Stresa Festival 2018 Causa maltempo, la prevista suggestiva location del
concerto, ovvero i giardini di Villa la Palazzola sul lungo lago di Stresa, ha
dovuto essere sostituita con l’altrettanto elegante Hotel Regina Palace. Strepitosi strumentisti e vocalist formano questo
gruppo che propone un genere afro americano di tutta innovazione,
caratterizzato dal ripetersi all’infinito dello stesso motivo, interrotto e
caratterizzato alternativamente da uno degli strumenti, sovente la batteria;
L’ossessiva ripetizione crea pochissimi momenti di ‘pausa d’attenzione’, mentre
esprime allegria e vivacità, con apparizione di melodie e citazioni dai canti
delle piantagioni, piuttosto che dai canti tribali ed addirittura si rinviene
una citazione di Harry Belafonte. Gli strumentisti sono eccezionali a partire dal
leader al sax e poi una tromba piena di
vita, una chitarra basso che ritma vitalmente, il giovane batterista che ha
impressionato per l’agilità e velocità, ma il grande fascino arriva dalla voce
solista che affronta impervie improvvisazioni apparentemente senza prendere
fiato per molto tempo: velocità di parola, variazioni costanti,
improvvisazione, solo suoni in un affrettarsi che richiama il rap, lo
spiritual ed il jazz di pura
avanguardia. Il genere è particolarissimo e comprendo che non
possa piacere a tutti (come tutte le
nuove proposte), ma di fronte alle abilità non ci si
può che inchinare! La Musica vince sempre.
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