Foto: Lorenzo di Nozzi / Stresa Festival
Renzo Bellardone
Sia chi
fa che chi cerca di trasmettere cultura
ha un compito sempre meno facile: i gusti del pubblico sono diversi e variegati
ed ognuno si attende che venga proposto quello che ci si aspetta, non altro!
Inoltre cultura significa anche innovare, far crescere attraverso nuove
conoscenze, ma la pigrizia, ancor più accentuatasi con l’utilizzo
approssimativo delle nuove tecnologie, rallenta la voglia di mettersi in gioco
per conoscere, scoprire, crescere! Un plauso a chi osa!
CANTI E
MAGIE –Stresa Festival 2017 Palazzo
dei Congressi 23 agosto Artisti Alda Caiello, soprano Valter Malosti, voce recitante Sanpapié, dance and physical theatre Stresa Festival Ensemble Duncan Ward, direttore Concerto di
apertura Programma M. DE
FALLA, Sette canzoni popolari spagnole (trascrizione Roberto Vetrano) L. BERIO, Folksongs I. STRAVINSKIJ, Histoire du soldat * Una produzione Sanpapié su commissione Stresa Festival
In consueta inaugurazione festivaliera, che al posto delle
abituali grandi orchestre vede una piccola formazione musicale per una proposta
di canti popolari e racconti fiabeschi, che trasportano in un mondo magico. Il giovane e brillante direttore Duncan Ward dirige con consapevolezza e divertita partecipazione,
sempre con il sorriso sulle labbra e con grande attenzione. Le 7 canzoni
popolari di De Falla, trascritte da Roberto Vetrano, seppur interpretate con
sentimento e buona tecnica dal soprano Alda
Caiello, non hanno mantenuto il sapore spagnolo originale, se non a
sprazzi. Più interessanti le Folk Songs di Berio che hanno idealmente
attraversato il continente e raggiunto il pubblico festivaliero con vivacità e
brillantezza vocale. La seconda parte del concerto prevede l’Histoire du soldat
di Igor Strawinsij proposto dalla frizzante compagnia Sanpapié. Per l’occasione la regista e coreografa Lara Guidetti , con un lungo e
minuzioso lavoro di studio e ricerca, ha ricoreografato tutta l’opera, anche nelle
parte abitualmente non danzate o attorialmente interpretate. Il testo è
affidato alle voci di Valter Malosti,
Tony Contartese e Saverio Bari ed i personaggi sono duplicati con la
scissione tra parola e corpo, favorendo una narrazione chiara e fedele alla
drammaturgia originale. Le scene ispirate al cubismo di Picasso o al
surrealismo di De Chirico sono fatte di pochi elementi, trovando
nell’essenzialità la fluidità narrativa. Bella realizzazione e bravi i
danzatori e le voci. La musica vince sempre
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