Renzo Bellardone
Incontrati recentemente i Sanpapiè all’Isola Bella sul Lago
Maggiore per la festa musicale d’apertura dello Stresa Festival 2017, ancora una volta ho subito il fascino delle
realizzazioni e della personalità della loro multiforme coreografa Lara Guidetti; non perdo quindi l’occasione
di assistere alle prove tecniche per l’Histoire du soldat da lei coreografato
per l’inaugurazione del corpus di questa
edizione festivaliera e durante una breve pausa dopo alcune ore di prove ecco
che usciamo all’aperto per una frizzante intervista.
LARA GUIDETTI
coreografa e interprete
coreografa e interprete
Lara Guidetti è coreografa e direttrice artistica di Sanpapié dalla nascita
della compagnia.E’ diplomata come coreografa e interprete alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, atelier
di teatro danza (luglio 2006). Nei primi anni della sua carriera ha studiato e lavorato come danzatrice
con Reinhild Hoffmann, Ida Kuniaki, Sarah Taylor e Yong Min Cho, Lucinda Childs, Susanna Beltrami, Luciana Melis, Ariella
Vidach. Ha inoltre studiato con diversi artisti italiani e internazionali tra cui
Emio Greco, Virgilio Sieni, André Manvielle MK, Rimas Tuminas, Carolina Boluda, Paz Rojo, Idoia Zabaleta, Antonio Tagliarini,
Filipa Francisco. È stata coreografa, trainer e interprete con vari registi teatrali tra cui
Massimo Navone (Sogno di una notte di mezz’estate, 2008), Franco Branciaroli (Don Chisciotte, 2009), Valter Malosti (Maddalene
2013, Terese e Isabelle 2014), Franco Brambilla (Orfeo e Euridice, 2014, Assemblaggi – Omaggio a Daniel Spoerri, Expo
2015). È coreografa e co-autrice di tutte le produzioni di Sanpapié. Dal 2009
collabora a tutti i progetti internazionali della compagnia sia come coreografa che come danzatrice e ideatrice. I suoi
spettacoli con Sanpapié sono stati presentati in Italia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Germania, Francia e Cina. Ha
sviluppato contatti in numerosi paesi europei e in Cina, Stati Uniti e Israele. È interprete in vari progetti fotografici e di videoarte. Nel 2014
collabora con Fondazione CRT Centro Ricerche Teatrali e incontra Jonah Bokaer nella realizzazione dello spettacolo Other Myths. È
interprete di “Black, White and Red all over” per la coreografia di Marianna Kavallieratos. A gennaio 2015 danza ne "L'incoronazione di Poppea" al Teatro alla
Scala per la regia di Bob Wilson. Nel 2016 è coreografa e danzatrice nel ruolo di Giovanna Guerriera
dell’opera “Giovanna d’Arco”, prodotto dal Teatro Regio di Parma per a regia di Saskia Boddeke e Peter Greenway. Insegna alla scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano per la realizzazione
di progetti didattici, presso l’accademia Dancehaus Susanna Beltrami, il Conservatorio di Trento e in numerose scuole tra cui
Lab 121, Teatripossibili, Campo Teatrale.
D- Oltre ad essere una bella, gentile, cortese e simpatica
ragazza, chi è Lara Guidetti?
R – Lara Guidetti spera di essere un’artista, dico ‘spera’, in quanto uno ci prova e spera di
riuscirci! Lara Guidetti è una
coreografa, una danzatrice, una performer ed una che sostanzialmente ama quello che fa (e lo si percepisce da ogni
gesto, da ogni parola)
D- Ad un certo punto della tua vita incontri altre persone
ed insieme decidete di creare qualcosa,
come i Sanpapiè.
R- I Sanpapié sono una compagnia di danza che lavora sul
corpo ed è nata dall’incontro appunto di
diverse persone che si sono incontrate in Accademia e che provengono dalla
scuola di teatro Paolo Grassi di Milano dove ci eravamo incontrati ai diversi
corsi di danza, drammaturgia e regia.
Negli anni questa idea si è concretizzata ed ora la stiamo con gioia portando
avanti.
D- Qui a Stresa presenti la ‘Prima’ de l’Histoire du soldat
di Igor Strawinsky, coreografata da te
R- Si ho coreografato interamente l’opera, dopo oltre dieci mesi di studio e due di lavoro
con i performers . Ho cercato di conoscere quanto più ho potuto di Strawinsky
ed anche per le scenografie si è ricercata ispirazione in movimenti artistici
dell’epoca della scrittura nel 1918. Ecco quindi apparire il surrealismo di De
Chirico ed il cubismo di Picasso. Circa la drammaturgia per ogni personaggio c’è un
attore che gli dà voce ed un performer che gli dà il corpo ed il gesto in una
sorta di sdoppiamento del personaggio per meglio raccontare al pubblico.
D- il sottoscritto non è esperto di danza, come non lo è di
musica, ma amo profondamente queste arti e quello che per me fa la differenza
ed è la variabile sostanziale è l’emozione che mi deriva dall’assistere e
partecipare agli spettacoli. I Sanpapié riescono a trasmettermi delle
sensazioni positive; come ho visto stasera nelle prove tecniche,
sul palcoscenico si trova movimento
corporeo, parola, gesto e contemporaneità, ovvio frutto di studio e rigore
R- Si, la ricerca
che cerchiamo fondamentalmente di fare, per noi è la comunicazione: ci
interessa comunicare attraverso quello che facciamo, non mostrare, ma
comunicare. In questo senso l’anima
della compagnia sta tra la coreografia e la drammaturgia e non abbiamo uno
stile fisso, ma cerchiamo delle strade in cui il corpo comunica ed è il corpo
di un performer fatto di movimenti, che
strada facendo incontrano i codici della danza contemporanea; il nostro teatro è fatto di voce e di gesti poetici e tutte queste cose si
mescolano. In ogni lavoro partendo dalla drammaturgia, ovvero cosa ci chiede
l’opera, cerchiamo di andare a comporre mettendo a disposizione tutto quello
che c’è nel corpo di un performer e le diverse risorse si intrecciano. Nel
nostro corpo c’è la nostra vita quotidiana: guardiamo, gesticoliano, parliamo, restiamo
semplicemente fermi ad ascoltare!
D- parlando del corpo, che sovente sul palco ha tratti di
nudità, sovente per gli occhi dello spettatore diventa anche sensualità ed
erotismo: quanto di questi elementi inserisci nelle tue coreografie?
R- Bella domanda: non è puro erotismo, ma il corpo è bello
! E’ bello in quanto tale ! Svelare il corpo, esporre il corpo non è per creare
attrazione che è la base dell’erotismo, ma il mostrare. Ci sono movimenti che vengono percepiti nella
loro accezione poetica quando si vede da dove arrivano, cosa sta facendo il
corpo, cosa sta accadendo! In questo c’è molta sensualità ed a volte si arriva all’erotismo,
ma prima di essere un corpo erotico è un corpo naturale, come quello
animale…pensa ai movimenti del gatto ! A volte siamo noi viziati nello sguardo;
si dice che la pornografia sta negli occhi di chi guarda
D- Sono d’accordo con te ed aggiungo che sensualità ed
erotismo sono comunque anche forti e belle emozioni ed a proposito di questo, tu provi l’ emozione
più forte quando la vivi, quando
la immagini, quando crei, quando danzi o quando dirigi?
R- si tratta di emozioni diverse: quando danzo l’emozione è
netta, esplode ….quando danzo l‘emozione mi pervade, ma questo mi accade anche
quando dirigo (ed assicuro che è percettibile) : mi emoziona vedere la
generosità che è un regalo quando i danzatori si mettono a disposizione ed è un continua scoperta e continuo stupore di
quanto un corpo possa dare, quanto riesca a comunicare in misure diverse in
proporzioni diverse . L’emozione è anche vedere qualcosa fuori di te. Quando danzo
non mi pongo il problema di quanto gli altri vedano da fuori, ma semplicemente
metto il corpo a disposizione della comunicazione. Quando dirigo lascio libero
l’interprete cercando di accompagnarlo attraverso un canale e costruendo il ponte tra il suo
corpo ed il pubblico . La questione è sempre quella di costruire comunicazione
perché il pubblico possa a sua volta danzare dentro ! il pubblico sovente ha
paura della danza contemporanea che la trova distante e difficile, ma è solo un discorso di comunicazione contemporanea.
D- Considerato che camminando abbiamo raggiunto il ‘bar
degli artisti’ ti chiedo: preferisci un bicchiere di vino rosso o bianco?
R- Rosso, vino rosso fermo! Vino rosso sempre
In bocca al lupo Lara Guidetti e buona fortuna anche ai
Sanpapié.
Stresa, 22 agosto 2017
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