Don Giovanni di Mozart è stata una delle opere presentate nella stagione
inaugurale del Metropolitan nell’anno 1883, ed ora viene rappresentata in
questo teatro con regolarità.Tutte le produzioni hanno annoverato la presenza dei migliori cantanti e
specialisti mozartiani, ma ultimamente le stelle stanno gradualmente
scomparendo da questo palcoscenico.Questo fatto è emerso in questa rappresentazione in cui il cast si è
disimpegnato in modo alterno ed irregolare, diversamente da quanto ci si
sarebbe aspettati da un teatro di tale livello. Mentre Gerald Finley nel
ruolo di Don Giovanni ha cantato con voce robusta e omogenea di gradevole
timbrica, il suo personaggio è stato caricato di esasperante esagerazione. Ellie Dehn nel ruolo di Donna Elvira ha mostrato un
timbro di piacevole colore, ma è stata poco fine negli acuti e ha avuto
notevoli problemi di intonazione nell’aria “Mi tradì quell’alma ingrata”. La coppia
Zerlina – Masetto è stata interpretata da Isabel
Leonard che ha dato vita ad una giovane vulnerabile e misteriosa dal canto
chiaro e fluido, e dal basso – baritono cinese Shenyang, che ha costruito un personaggio rigido e senza temperamento. Il risultato del suo impegno
vocale è stato discreto. Il tenore Matthew Polenzani è stato un elegante Don Ottavio che ha
interpretato le sue arie con buona tecnica ed espressività, e il soprano Marina Rebeka una Donna Anna di
bell’aspetto scenico e profondità musicale. Il leggendario James Morris ha portato la sua grande esperienza e dignità scenica
nei panni del Commendatore. Menzione a parte per il basso-baritono Kyle Ketelsen come Leporello, un ruolo
che ha dominato con autorevolezza sotto tutti gli aspetti. La lettura di Sir Andrew Davis è stata colorata e
sfumata, ma soprattutto equilibrata. In questa epoca di modernizzazione e
rinnovamento scenico si apprezza che la nuova produzione di Michael Grandage
e Christopher Oram uscita lo scorso novembre, sia intelligente e
collegata al libretto, ricreando una strada con balconi di Siviglia e con un coup
de theatre finale in cui Don Giovanni viene letteralmente inghiottito sul
palco da lingue di fuoco. RJ
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