Renzo Bellardone
Alessandra Marianelli (soprano) inizia lo studìo del canto nel 2000 con il soprano Maria Billeri e cura la preparazione musicale con la professoressa Pieralba Soroga. Frequenta anche il conservatorio '"P.Mascagni" di Livorno e nel 2001, a soli quindici anni, vince il secondo premio al concorso internazionale "Cascinalirica". Debutta nel 2002 come Barbarina nelle Nozze di Figaro di Mozart ai teatri Verdi di Pisa, Politeama Pratese e Teatro dei Rinnovati di Siena. Interpreta Belle Hélène al Verdi di Pisa e al Giglio di Lucca. Partecipa a Prato nella Messa in Do Minore K.427 di Mozart e nel Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, partitura che esegue anche e a Firenze con l'Orchestra Regionale della Toscana. Selezionata nella stagione 2003/2004 dal Laboratorio "CittàLirica Opera Studio" per Midsummer Night' s Dream di Britten, debutta il ruolo nei teatri Verdi di Pisa, Giglio di Lucca e Goldoni di Livorno. Nell 2004 canta il Requiem di Fauré al Politeama Pratese ed interpreta Peer Gynt di Grieg con l'Orchestra Regionale Toscana a Firenze, Pisa, Empoli. Nel giugno 2004 ottiene il secondo premio al concorso "Spiros Argiris" di Sarzana. Partecipa al Festival di Jesi con La serva padrona, canta nel Parsifal al Carlo Felice di Genova, va a Siena con la Messa in Do Maggiore di Mozart, e debutta al Comunale di Firenze nel Don Carlos diretta da Zubin Mehta. Canta ne La serva padrona a Lugo di Romagna, ne La Sonnambula a Bilbao, nella IX Sinfonia di Beethoven e Le Nozze di Figaro al Festival di Stresa, in Serva padrona al Comunale di Bologna, in Gianni Schicchi a Jesi e Fermo, Zerlina del Don Giovanni all'Opera di Roma, al Filarmonico di Verona ed a Reggio Emilia, Incoronazione di Poppea al Festival Mozart de La Coruña, Falstaff alla Monnaie di Bruxelles, il Flauto Magico e Requiem di Mozart al Festival di Stresa, il Don Giovanni a Treviso, Fermo e Jesi, il Falstaff a Pisa, Livorno, Lucca e Ravenna. Orfeo ed Euridice a Madrid, Un Giorno di Regno a Parma, Boris Godunov a Torino etc.
Correndo da Stresa dopo ”Idomeneo” al Minnesota per “Don Giovanni” dà la misura dei suoi impegni e delle sue capacità vocali. Seppur giovanissima è conosciuta ormai in tutto il mondo: come reagisce una ragazza così giovane a tanto successo?
Chiaramente sono lusingata dal fatto di avere riscontri positivi alle mie performance vocali perché si tratta di una risposta a tutti i sacrifici che un cantante deve fare per arrivare ad esibirsi su un palcoscenico e agli anni di studio che, per quanto mi riguarda, ho ormai intrapreso dall’età di 15 anni. Non per questo è giusto adagiarsi sugli allori, ma, al contrario, le conferme sono un incentivo ad andare avanti, a continuare a studiare musicalmente e vocalmente per avvicinarmi sempre di più a quell’ideale musicale che, per forza di cose, non ho ancora raggiunto ma che è in totale e continuo divenire. Per fare questo, per migliorarsi, ci vogliono molti sacrifici e molto impegno, che, nel mio caso, rappresentano un’esperienza ormai quasi decennale.
Una cantante giovane come lei, come reagisce a tanto successo?
Ovviamente sono felice che voi mi parliate di successo, ma io ho sempre pensato al canto, in primo luogo, come a una passione che poi gradualmente si è trasformata in lavoro e per questo motivo, senza chiaramente trascurare le soddisfazioni di questo mestiere, il primo pensiero è sempre e comunque il cantare e lavorare nel più professionale dei modi, a prescindere dal successo che può derivarne.
In pochissimi anni si è affermata in ruoli prestigiosi che negli anni sono stati ricoperti da autentiche “star” della lirica: come ha progettato o come vorrebbe che fosse il suo futuro artistico ???
Spero sinceramente e vivamente che il mio futuro artistico sia innanzitutto longevo e poi sempre più ricco di nuovi ruoli stimolanti dal punto di vista musicale, vocale e attoriale e,di conseguenza a questo, maturare e essere sempre più consapevole di ciò che andrò a cantare e interpretare. Spero poi di riuscire a farmi conoscere nei teatri in cui non ho ancora avuto la possibilità e il piacere di cantare.
Ha piacere di raccontarci come si è trovata nei panni di Ilia (Idomeneo) a Stresa con la direzione del Maestro Gianandrea Noseda, in buona sostanza quali affinità o quali diversità ci sono tra Alessandra ed Ilia??
Se dovessi fare un parallelismo tra Alessandra e il personaggio di Ilia nell’Idomeneo sicuramente direi che molti dei valori incarnati da questa giovane eroina appartengono sicuramente anche al mio modo di essere, valori come la fedeltà, la lealtà e l’amore. Ovviamente la vita reale non è un’opera,mondo in cui ogni aspetto viene esasperato ed estremizzato (vedi il sacrificio della propria vita per salvare l’amato) secondo le regole fondamentali del melodramma e quindi, proprio per questo motivo, sicuramente Alessandra è un persona più concreta e razionale.
Grazie Alessandra anche per la significativa caratterizzazione del suo personaggio a Torino nel “Boris Godunov”
Correndo da Stresa dopo ”Idomeneo” al Minnesota per “Don Giovanni” dà la misura dei suoi impegni e delle sue capacità vocali. Seppur giovanissima è conosciuta ormai in tutto il mondo: come reagisce una ragazza così giovane a tanto successo?
Chiaramente sono lusingata dal fatto di avere riscontri positivi alle mie performance vocali perché si tratta di una risposta a tutti i sacrifici che un cantante deve fare per arrivare ad esibirsi su un palcoscenico e agli anni di studio che, per quanto mi riguarda, ho ormai intrapreso dall’età di 15 anni. Non per questo è giusto adagiarsi sugli allori, ma, al contrario, le conferme sono un incentivo ad andare avanti, a continuare a studiare musicalmente e vocalmente per avvicinarmi sempre di più a quell’ideale musicale che, per forza di cose, non ho ancora raggiunto ma che è in totale e continuo divenire. Per fare questo, per migliorarsi, ci vogliono molti sacrifici e molto impegno, che, nel mio caso, rappresentano un’esperienza ormai quasi decennale.
Una cantante giovane come lei, come reagisce a tanto successo?
Ovviamente sono felice che voi mi parliate di successo, ma io ho sempre pensato al canto, in primo luogo, come a una passione che poi gradualmente si è trasformata in lavoro e per questo motivo, senza chiaramente trascurare le soddisfazioni di questo mestiere, il primo pensiero è sempre e comunque il cantare e lavorare nel più professionale dei modi, a prescindere dal successo che può derivarne.
In pochissimi anni si è affermata in ruoli prestigiosi che negli anni sono stati ricoperti da autentiche “star” della lirica: come ha progettato o come vorrebbe che fosse il suo futuro artistico ???
Spero sinceramente e vivamente che il mio futuro artistico sia innanzitutto longevo e poi sempre più ricco di nuovi ruoli stimolanti dal punto di vista musicale, vocale e attoriale e,di conseguenza a questo, maturare e essere sempre più consapevole di ciò che andrò a cantare e interpretare. Spero poi di riuscire a farmi conoscere nei teatri in cui non ho ancora avuto la possibilità e il piacere di cantare.
Ha piacere di raccontarci come si è trovata nei panni di Ilia (Idomeneo) a Stresa con la direzione del Maestro Gianandrea Noseda, in buona sostanza quali affinità o quali diversità ci sono tra Alessandra ed Ilia??
Se dovessi fare un parallelismo tra Alessandra e il personaggio di Ilia nell’Idomeneo sicuramente direi che molti dei valori incarnati da questa giovane eroina appartengono sicuramente anche al mio modo di essere, valori come la fedeltà, la lealtà e l’amore. Ovviamente la vita reale non è un’opera,mondo in cui ogni aspetto viene esasperato ed estremizzato (vedi il sacrificio della propria vita per salvare l’amato) secondo le regole fondamentali del melodramma e quindi, proprio per questo motivo, sicuramente Alessandra è un persona più concreta e razionale.
Grazie Alessandra anche per la significativa caratterizzazione del suo personaggio a Torino nel “Boris Godunov”
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