Foto: Associazione Culturale "La Voce"
Renzo Bellardone
A trent’anni dalla scomparsa è stato ricordato il Maestro Eugenio Sacchetti Senior, musicista, docente musicale, organista, per 47 anni Maestro di Cappella di Santhià, direttore della banda cittadina e di diverse formazioni orchestrali, compositore. L’ouverture della manifestazione è stato un illuminato concerto d’organo, organizzato dall’Accademia Internazionale di Musica G. Carisio di Santhià in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Voce”, ed eseguito dal nipote diciottenne Eugenio Sacchetti junior. Il primo spontaneo desiderio che questa offerta musicale fa sorgere è sulla fantasiosa e fantastica possibilità di avere un organo nei teatri e di poter abitualmente utilizzare le chiese per i concerti spirituali!
Renzo Bellardone
A trent’anni dalla scomparsa è stato ricordato il Maestro Eugenio Sacchetti Senior, musicista, docente musicale, organista, per 47 anni Maestro di Cappella di Santhià, direttore della banda cittadina e di diverse formazioni orchestrali, compositore. L’ouverture della manifestazione è stato un illuminato concerto d’organo, organizzato dall’Accademia Internazionale di Musica G. Carisio di Santhià in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Voce”, ed eseguito dal nipote diciottenne Eugenio Sacchetti junior. Il primo spontaneo desiderio che questa offerta musicale fa sorgere è sulla fantasiosa e fantastica possibilità di avere un organo nei teatri e di poter abitualmente utilizzare le chiese per i concerti spirituali!
La musica è forse il tramite più immediato ed efficace per elevare lo spirito dell’uomo ed in questa occasione lo scorrere agile e puntuale di mani e piedi del giovanissimo organista - su organo storico ‘Fratelli Serassi di Bergamo 1820, opus 181’-ha creato suggestioni e visioni del tutto inattese. Decisamente sicuro ed all’altezza di concertisti ben più conosciuti ed acclamati ha iniziato il concerto con dolcezza suadente ed evocativa con la sonata 1° di Giovanni Morandi, ma subito ha sgombrato il campo poetico e con un imponente attacco da il via a “Le sanguinose giornate di Marzo ossia ‘La rivoluzione di Milano’ ” di Padre Davide da Bergamo. Dalle primissime note imperiose si ricava la visione della battaglia, delle contrapposte fazioni che si affrontano ed il ritmo cadenzato evoca l’avanzare delle truppe da terra in battaglia, la marcia, la parata, gli stendardi e le armi fino allo scontro fragoroso e nefasto, fino al silenzio che inevitabile segue. Il sangue ed i corpi a terra sono le immagini che questa musica teatrale, quasi da film riesce epidermicamente a portare all’ascoltatore ed Eugenio Sacchetti junior con piglio da sicuro concertista non lesina le emozioni…..Seppur giovane si può ben dire che da buon esecutore qual’era, ora si sta affermando come valido interprete, sicuro, deciso fin nei più arditi virtuosismi!
Nel successivo “Tempo di Sonata” di P. Fumagalli i veloci passaggi di registri creano l’atmosfera della grande orchestra, la cui assenza nessuno dei presenti ha rimpianto: da solo l’organo ha riempito le menti ed i cuori fino alle partiture di Vincenzo A. Petrali con l’”Adagio” e la “Sonata per organo istromentato e con eco”: quest’ultimo brano ha rivelato una scrittura maestosa che in qualche passaggio quasi Wagneriano ha ricordato il Lohengrin (lo sposalizio) per poi sfociare all’improvviso in un tempo di valzer che cede il passo alla spensieratezza ed all’allegria per aprirsi alle musiche promesse dalla modernità del nuovo secolo : il “900”.
L’introduzione al concerto, proposta dal Maestro Arturo Sacchetti, ricca di dotti riferimenti al teatro musicale ed alla Musica in Chiesa è risultata perfettamente pertinente e validamente anticipatrice di quanto si è andati poi ad ascoltare. Può risultare antipatico a dirsi, ma certa musica “leggera” di oggi , che va per la maggiore non è certamente solo frutto dell’ispirazione, ma anche fruizione delle precedenti scritture, modernamente rivisitate ed adattate dagli autori……e le partiture illuminate abilmente proposte in questo concerto, non hanno che confermato questa consapevolezza. L’ovazione finale –indiscutibile metro di valutazione- al giovane Eugenio Sacchetti, ha sottolineato quanto il pubblico abbia apprezzato la spontaneità e la freschezza della proposta.
L’introduzione al concerto, proposta dal Maestro Arturo Sacchetti, ricca di dotti riferimenti al teatro musicale ed alla Musica in Chiesa è risultata perfettamente pertinente e validamente anticipatrice di quanto si è andati poi ad ascoltare. Può risultare antipatico a dirsi, ma certa musica “leggera” di oggi , che va per la maggiore non è certamente solo frutto dell’ispirazione, ma anche fruizione delle precedenti scritture, modernamente rivisitate ed adattate dagli autori……e le partiture illuminate abilmente proposte in questo concerto, non hanno che confermato questa consapevolezza. L’ovazione finale –indiscutibile metro di valutazione- al giovane Eugenio Sacchetti, ha sottolineato quanto il pubblico abbia apprezzato la spontaneità e la freschezza della proposta.
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