Foto: Stresa Festival
Renzo Bellardone
“ I CONCERTI CIANI A 5 STELLE”
Stresa - Regina Palace Hotel - Sala Tiffany - 17.agosto.2010 – ore 21,30
MIN JUNG BAEK - Pianista
La ventiquattrenne pianista coreana Min Jung Baek, fin dal primo tocco si presenta come una concertista di alto livello e spiega sia il chilometrico curriculum che la precede che il calendario degli impegni futuri che la vedrà anche impegnata in un concerto con brani di Shuman e Chopin (non casuale la scelta nel 2010 ) alla Galleria d’Arte Moderna presso la Villa Reale –Sala da Ballo-di Milano nell’ambito del prestigioso MITO (Settembre Musica). Nella Sala Tiffany esordisce con la Sonata in C Maggiore Hob XVI:50 di F Haydin, esibendo tecnica e fresca partecipazione.
Prosegue con Chopin “Grande Brillante Waltz in A flat Major, op 34 n. 1 che esegue poeticamente con i colori ed i dolci effluvi primaverili; assorta e sensibile sa dosare sapientemente tecnica ed espressività sottolineata dal sorriso che affiora quando le note si fanno più dolci. Con piglio da grande concertista attacca poi con gioia e decisione “Barcarolle” in F sharp Major op 60 per poi passare alla “Polonaise” in F sharp minor op.44. Con grande maturità sa descrivere i vari paesaggi, le atmosfere e gli status intimi del compositore che inevitabilmente sottolinea la vita con le sue difficoltà senza prescindere dalla speranza.
Con l’esecuzione di “Abbeg Variations” op.1 di R, Schumann crea atmosfera di suspense, forza e decisione: La partitura è ben conosciuta e quindi esercita buona presa sul pubblico che – convinto - alla fine del brano acclama. L’ultimo lavoro in programma è la “Chaconne” in D minore Bwv 1004 Bach- Busoni che esegue con sofferente incisività.
Con lo studio op 10 n. 4 di F. Chopin e “Un homme, une femme” dall’omonimo film, termina il concerto tra gli applausi ed i sorrisi del pubblico. La scelta di questo accostamento finale potrebbe ( a freddo) sorprendere, ma in sala l’accoglienza è molto favorevole ed il binomio tra il virtuosismo necessario all’esecuzione dello studio chopiniano e la dolcezza interpretativa del brano che è nel bagaglio dei ricordi dei meno giovani, ma comunque già ascoltato da tutti, fa vivere alla platea una positiva emozione.
Renzo Bellardone
“ I CONCERTI CIANI A 5 STELLE”
Stresa - Regina Palace Hotel - Sala Tiffany - 17.agosto.2010 – ore 21,30
MIN JUNG BAEK - Pianista
La ventiquattrenne pianista coreana Min Jung Baek, fin dal primo tocco si presenta come una concertista di alto livello e spiega sia il chilometrico curriculum che la precede che il calendario degli impegni futuri che la vedrà anche impegnata in un concerto con brani di Shuman e Chopin (non casuale la scelta nel 2010 ) alla Galleria d’Arte Moderna presso la Villa Reale –Sala da Ballo-di Milano nell’ambito del prestigioso MITO (Settembre Musica). Nella Sala Tiffany esordisce con la Sonata in C Maggiore Hob XVI:50 di F Haydin, esibendo tecnica e fresca partecipazione.
Prosegue con Chopin “Grande Brillante Waltz in A flat Major, op 34 n. 1 che esegue poeticamente con i colori ed i dolci effluvi primaverili; assorta e sensibile sa dosare sapientemente tecnica ed espressività sottolineata dal sorriso che affiora quando le note si fanno più dolci. Con piglio da grande concertista attacca poi con gioia e decisione “Barcarolle” in F sharp Major op 60 per poi passare alla “Polonaise” in F sharp minor op.44. Con grande maturità sa descrivere i vari paesaggi, le atmosfere e gli status intimi del compositore che inevitabilmente sottolinea la vita con le sue difficoltà senza prescindere dalla speranza.
Con l’esecuzione di “Abbeg Variations” op.1 di R, Schumann crea atmosfera di suspense, forza e decisione: La partitura è ben conosciuta e quindi esercita buona presa sul pubblico che – convinto - alla fine del brano acclama. L’ultimo lavoro in programma è la “Chaconne” in D minore Bwv 1004 Bach- Busoni che esegue con sofferente incisività.
Con lo studio op 10 n. 4 di F. Chopin e “Un homme, une femme” dall’omonimo film, termina il concerto tra gli applausi ed i sorrisi del pubblico. La scelta di questo accostamento finale potrebbe ( a freddo) sorprendere, ma in sala l’accoglienza è molto favorevole ed il binomio tra il virtuosismo necessario all’esecuzione dello studio chopiniano e la dolcezza interpretativa del brano che è nel bagaglio dei ricordi dei meno giovani, ma comunque già ascoltato da tutti, fa vivere alla platea una positiva emozione.
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