STRESAFESTIVAL 2010
Vogogna – Castello Visconteo 25.08.2010 - ore 20,30
JOKES – Quintetto Bislacco
Vogogna – Castello Visconteo 25.08.2010 - ore 20,30
JOKES – Quintetto Bislacco
Renzo Bellardone
Certamente si tratta di Invasioni, ma certamente non di invasioni barbariche !!!! Mercoledì 25 agosto al Castello Visconteo di Vogogna si è assistito ad una vera e propria invasione musicale (Si… ben oltre le ormai consuete intrusioni e contaminazioni….), ad opera del Quintetto Bislacco che si avvale di stimatissimi professionisti, provenienti da prestigiose formazioni orchestrali che, divertendosi suonando, divertono il pubblico con brani classici e conosciuti, reinventandoli ed arricchendoli con implementazioni, ovvero invasioni musicali, con parti mimiche, caricaturali, attoriali, vocali, oltre lo strumentale.
Lo spettacolo (che va al di là del concetto che si ha dello “spettacolo- concerto”) inizia con Strauss “Tuoni e fulmini” dove con la gag di Walter Zagato e Duilio Galfetti- Violini dove il primo imita vocalmente la gallina ed il secondo recupera un uovo…. che viene lanciato allo sprovveduto pubblico…. Ma non ci si ferma a questo ed anche Bach piuttosto che Rossini ci vengono restituiti con gag divertenti e brillanti che risultano gradite anche al pubblico più esigente e sofisticato che si dichiara non infastidito, ma divertito. L’Abilità di Enrico Fagone, per una volta non soltanto contrabbassista ma anche presentatore ed intrattenitore, conduce il pubblico per mano e sostenuto anche dalle espressioni facciali di Gustavo Fioravanti – viola e dalla gestualità di tutti riesce ad interagire con il pubblico ed improvvisando utilizza il rumore del frequente passaggio del treno nella sottostante stazione ferroviaria.
Certamente si tratta di Invasioni, ma certamente non di invasioni barbariche !!!! Mercoledì 25 agosto al Castello Visconteo di Vogogna si è assistito ad una vera e propria invasione musicale (Si… ben oltre le ormai consuete intrusioni e contaminazioni….), ad opera del Quintetto Bislacco che si avvale di stimatissimi professionisti, provenienti da prestigiose formazioni orchestrali che, divertendosi suonando, divertono il pubblico con brani classici e conosciuti, reinventandoli ed arricchendoli con implementazioni, ovvero invasioni musicali, con parti mimiche, caricaturali, attoriali, vocali, oltre lo strumentale.
Lo spettacolo (che va al di là del concetto che si ha dello “spettacolo- concerto”) inizia con Strauss “Tuoni e fulmini” dove con la gag di Walter Zagato e Duilio Galfetti- Violini dove il primo imita vocalmente la gallina ed il secondo recupera un uovo…. che viene lanciato allo sprovveduto pubblico…. Ma non ci si ferma a questo ed anche Bach piuttosto che Rossini ci vengono restituiti con gag divertenti e brillanti che risultano gradite anche al pubblico più esigente e sofisticato che si dichiara non infastidito, ma divertito. L’Abilità di Enrico Fagone, per una volta non soltanto contrabbassista ma anche presentatore ed intrattenitore, conduce il pubblico per mano e sostenuto anche dalle espressioni facciali di Gustavo Fioravanti – viola e dalla gestualità di tutti riesce ad interagire con il pubblico ed improvvisando utilizza il rumore del frequente passaggio del treno nella sottostante stazione ferroviaria.
La location, ovvero il cortile sopraelevato del castello, con la luna piena e le montagne circostanti, appare più che mai idonea a far risaltare la bravura, la tecnicità ed il virtuosismo dei solisti che abbandonato il ruolo “serioso” di professori d’orchestra, si lasciano andare a interpretazioni sempre più coinvolgenti, come quando Marco Radaelli, violoncello, finge di “eseguire a memoria una suite per violoncello solo”, dichiarata composizione di “George Washington”,….e..resta completamente immobile , quindi senza toccare lo strumento….quindi senza suonare suscitando l’ilarità del pubblico che sollecitato, accetta poi di buon grado di fare un’applauso agli orchestrali e ndipendenti tutti del Teatro Carlo Felice di Genova a rischio di chiusura a seguito dei corposi tagli previsti dal governo centrale alla spesa per la Ricerca e la Cultura.
Attraverso Gerschwing e Mozart si arriva alle ballate tradizionali rumene, ai Beatles, ed alle danze celtiche, colorando il tutto con un sorriso pur senza nulla tralasciare per offrire una esecuzione di grande livello. Il Bis che viene concesso è una filastrocca-ballata popolare che i solisti, abbandonati gli strumenti, cantano coinvolgendo il pubblico e facendosi coinvolgere dagli incessanti applausi: “Bucun , buchin me pias e vin, Pansun, pansin me pias el vin, terun terin me pias el vin” inneggiando caricaturalmente alla tutela della vita umana, alla preseravazione del territorio, dell’ambiente e dei beni che la terra e tutto il creato ci offre. Apprezzamenti spontanei al Quintetto Bislacco che ha saputo coniugare la buona musica, al divertimento, ai messaggi culturali ed ambientali con il concetto che il futuro dei popoli si fonda sulla sensibilità culturale individuale e collettiva. Tra gli applausi finali del pubblico lo stesso uovo della gag iniziale ritorna al Quintetto rilanciato dal pubblico che fra le risate collettive annovera un momento di musica, cultura ed evasione.
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