Ramón Jacques
La presenza di Nicola Luisotti alla guida del secondo teatro più importante del Nord America obbedisce all’interesse dello stesso teatro di ritornare al più presto ad eseguire con passione e competenza quel repertorio italiano (Verdi e Puccini, in particolare) un po’ sacrificato nella gestione precedente di impronta più mitteleuropea e contemporanea, con messe in scena controverse per un pubblico tradizionalista e conservatore come quello di San Francisco. Dirigendo l’orchestra dal clavicembalo e con la stessa ubicata a livello del pubblico (come da tradizione del 18° secolo) il maestro ha offerto una lettura brillante guidata con molta sicurezza e tutta volta a glorificare la musica di Mozart dando così rilievo alle voci e al coro. Nicola Luisotti sta cominciando a dare la propria impronta ad una orchestra che pare rispondergli a meraviglia. Scenicamente il teatro ha recuperato la produzione creata nel 1982 da Zach Brown, uno scenografo molto attivo in America. Di impronta tradizionale la realizzazione rispetta la vicenda ed è ambientata nella Siviglia del 18° secolo con visioni seducenti tratte dai dipinti di Francisco Goya y Lucientes. Oltre ad essere già stata apprezzata su questo palcoscenico questa produzione ha viaggiato parecchio negli USA. L’eleganza dei costumi e delle luci hanno contribuito al validissimo esito artistico.Il regista inglese John Copley (per la trentesima volta in questo teatro) ha lavorato a diretto contatto con i cantanti curando nei dettagli i movimenti scenici e la divertita interazione fra i personaggi.Il cast è stato dominato senza ombra di dubbio da Danielle De Niese e da Luca Pisaroni. La De Niese si è mostrata sempre attiva creando una Susanna simpatica e affabile con agilità impeccabili e musicalità. Pisaroni ha reso il suo personaggio elegante,simpatico, di bel timbro, con una compenetrazione totale con esso, e, vocalmente, è parso completamente padrone dei registri. Il promettente soprano statunitense Ellie Dehn, nei panni della Contessa, ha esibito uno strumento vocale ricco, sonoro, che ha saputo maneggiare con finezza e dolcezza. Mentre, Il baritono Lucas Meachem ha mostrato potenza e chiarezza timbrica, anche se è parso un po’ rigido e inespressivo come Conte. Il mezzosoprano Michèle Losier ha dato vita ad un Cherubino con timbro scuro ma molto duttile. Corretto il resto del cast e il coro con una menzione speciale per il tenore Greg Fedderly specializzato nel ruolo di Don Basilio tanto da esserne il titolare praticamente in tutti i teatri deli Stati Uniti.
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