Ramón Jacques
“Incanto infinito” è il titolo del concerto inaugurale della nuova stagione della Los Angeles Chamber Orchestra, nella quale ogni opera selezionata contiene qualche riferimento alla magia o a un mistero speciale. E’ il caso della musica di Mendelssohn che spesso è stata definita come incantatoria per la sua leggerezza e il suo fascino, come dimostrato dalla raffinata esecuzione dell’Ouverture op. 21 e lo Scherzo e il Notturno op. 61 dalle musiche di scena dal Sogno di una notte di mezza estate con cui è iniziato il concerto diretto da Julian Kuerti (che fino allo scorso mese di agosto ha prestato servizio come assistente di Jame Levine alla Boston Symphony Orchestra). Il giovane direttore canadese ha esaltato la tranquillità, la vivacità, e l’espressività di ogni movimento in maniera appassionante. Sergej Prokof’ev si imponeva in seguito con il provocatorio e a tratti lugubre Concerto per violino e orchestra n. 1 in re maggiore op. 19 con Leila Josefowicz e il suo Guarnieri del Gesù del 1724, dal quale si espandevano incandescenza ed intensità in una tonalità per certi versi evocatrice dello stile romantico mendelssohniano. Il secondo movimento, Scherzo: Vivacissimo, è stato un autentico tour-de-force per la violinista canadese. Del compositore statunitense Pierre Jalbert (1967) si è potuto ascoltare un breve pezzo per archi ed arpa, di carattere meditativo chiamato Les Espaces Infinis, una sorta di viaggio dello spazio e del tempo sospeso attraverso moderne armonie. Il concerto è culminato con l’esaltata bacchetta del direttore e l’agile sezione degli archi in una splendida interpretazione della Sinfonia no. 88 di Haydn.
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