Tuesday, August 20, 2013

L’Italiana in Algeri - Rossini Opera Festival 2013

Foto Amati Bacciardi
 
Massimo Viazzo
 
L’opera che ha inaugurato la XXXIV edizione del Rossini Opera Festival è stata L’Italiana in Algeri nel nuovo allestimento curato da Davide Livermore. Il noto regista italiano, già autore di un applauditissimo Ciro in Babilonia qui a Pesaro lo scorso anno, torna ad ispirarsi al mondo della cinematografia puntando dritto sulla commedia americana di Blake Edwards, a Monty Python, a James Bond e al mondo del fumetto. Ne esce uno spettacolo scoppiettante, pirotecnico, pieno di gag davvero esilaranti. Sul palco non c’è un momento di stasi, tutti ballano, tutti saltano, tutti corrono a ritmo indiavolato, in un turbinio di situazioni che travolge e diverte lo spettatore. C’è anche uno spassoso cartoon che viene proiettato sulle note della sinfonia e che illustra una storia moderna scandita dal ritmo delle perforazioni petrolifere, da spie poco credibili e da agenti segreti sgangherati... Questa è una Italiana giovane e vitalissima. Ma una pedana girevole, uno schermo, pochi elementi scenici non sarebbero sufficienti per creare uno spettacolo vincente se non ci fosse anche un gruppo di cantanti-attori ben preparati. La protagonista femminile Anna Goryachova, di bella presenza e perfettamente calata nella parte della bond girl, ha cantato con voce ben emessa e di bel colore, ma con un volume che è parso un po’ limitato e un accento un po’ freddino. Debordante scenicamente il Mustafà di Alex Esposito, di bel timbro e di emissione salda. Yijie Shi ha indossato con autorevolezza e abilità tecnica i panni di Lindoro, nonostante qualche legnosità, mentre lo schietto Taddeo di Mario Cassi esprimeva simpatia. Completavano il cast, nel complesso omogeneo e ben amalgamato, Mariangela Sicilia, una scatenata Elvira, Raffaella Lupinacci, una Zulma spiritosa, e un ottimo Davide Luciano, un Haly dai mezzi vocali molto interessanti. L’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna sono stati diretti da José Ramón Encinar con sufficiente verve e brio.
 

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