Foto: Ramella&Giannese - Teatro Regio
Renzo Bellardone
Una narrazione
dalle tinte fosche, ben rappresentata dalla scenografia cupa e goticheggiante
di Tiziano Santi. La grande cupola rovesciata sparirà parzialmente alla
fine del primo atto e completamente al cambio scena del secondo. Le luci di Marco
Filibeck hanno grande importanza ed efficacia con tagli decisamente
esaltanti dei colori di scena, dai vari toni di grigio, all’azzurro ed al
bronzo ramato; luci molto evocative quando illuminano con spaccature di color
fuoco i volti dei danzatori mimi in movimento sopra le tombe. Il regista Fabio
Ceresa ha diretto con movimento delle masse e atleticità degli interpreti.
Senza antiche credenze Giuseppe Palella ha inserito molto viola nei
costumi di scena davvero belli ed azzeccati. Michele Mariotti ha dimostrato le
proprie capacità di lettura interpretativa estraendo molta poesia e limitando
al minimo l’euforia risorgimentale. Il baritono Nicola Alaimo ha offerto
un tono dolce ed accorato con chiaro fraseggio. Olga Peretyatko, con
agilità fisiche e presenza scenica ha reso il personaggio di Elvira con
cristallinità e limpidezza. Dmitry Korchak ha interpretato Arturo con
piglio e bei passaggi di colore, con poetica gestione dell’emissione. Nicola
Ulivieri ha offerto il bel timbro,
con possanza vocale e forte immedesimazione, riuscendo a coinvolgere
fortemente il pubblico torinese .
Fabrizio
Beggi e Samantha Korbey hanno dato ottima prova. Di grande interesse
i movimenti scenici di ‘Fattoria Vittadini’ che completano alcune scene,
ravvivando il momento del ‘velo di Elvira’ qui dalle tinte scure. La prima
rappresentazione dell’altro cast, che ha riscosso un incredibile successo di
pubblico: Sir Valton ha trovato in Mirco Palazzi un parimenti valido
interprete, dalla voce naturalmente brunita e molto possente. Simone del
Savio ha convinto per alcune rotondità e felici passaggi, porgendo con
dolce armonia. Enea Scala si è imposto con una gran bella complessiva
interpretazione e con voce matura ed emissione luminosa. Sia per lui che per
l’interprete femminile, applausi ripetuti a scena aperta. Desiree Rancatore
si è dimostrata una giustamente affermata interprete: sicura nel ruolo, sempre
accattivante e preziosa nelle agilità e nelle coloriture. Il Coro del Regio ha
raggiunto traguardi sempre più alti sia per la validità del direttore Claudio
Fenoglio, che per i coristi di gran vaglia.
La musica vince sempre
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