Renzo Bellardone
Due anni fa, durante un soggiorno
termale, feci la conoscenza del flautista
Matteo Mignolli e dei ‘Musici
Patavini’ (e già il termine ‘musici’ piuttosto che ‘musicanti’, evoca favolistiche
letterature nordiche). In quell’occasione avevo partecipato ad una piacevole
serata al Teatro Pietro d’Abano. Dopo
due anni esatti, mi ritrovo a sfogliare i depliants degli eventi all’Ufficio turistico di Abano (amo
ancora molto il cartaceo) e scopro che gli stessi ‘musici’ sono di scena con
una delle numerose serate della rassegna
‘Serata all’Opera’: per me meglio di un invito a cena !
DA BROADWAY A BUENOS
AIRES Teatro Pietro d’Abano –
29 giugno 2017 Matteo
Mignolli flauto traverso, Mirko
Satto fisarmonica e bandoneon, Davide
Squarcina pianoforte, Stefania
Miotto soprano Silvia
Rigato e Federico Mario – ballerini Giovedì 29 giugno alle ore 21 è iniziato
il caleidoscopico (colori musicali) spettacolo ‘da BROADWAY a BUENOS AIRES’ ed
aggiungerei ‘passando da Napoli’. Il programma prevede un iniziale Medley da
Nino Rota (per l’arrangiamento fluido di J. Grigg) che fluttua tra la
Dolce Vita , Amarcord, Il padrino e 8 ½
evocando immediatamente i ricordi di quel tempo fatto di sogni e grandi attese,
catapultati nella scrittura musicale poetica e descrittiva in cui tutti riconosciamo il senso di appartenenza; questa
musica italiana è stata la nostra bandiera musicale esportata in tutto il mondo
e sicuramente a Broadway, patria dei musicals e dei remakes. Il brano che segue
è di Richard Galliano (che ho avuto l’onore di ascoltare dal vivo almeno in un
paio di occasioni) e qui compaiono Silvia
Rigato e Federico Mario, i ballerini
che trascurando la facile spettacolarità dell’esibizione, vanno
all’essenza viscerale del tango spogliandolo di gestualità d’effetto che
inficiano l’anima della danza. Per necessità di brevità posso citare ‘Amapola’
interpretato da Stefania Miotto con
voce sicura e squillante, facile nelle variazioni quanto negli acuti ben estesi
come poi nei brani al finale (O’Sole mio) L’ensemble musicale è costituito da soli
tre elementi che in buona intesa, frutto di lunga esperienza insieme, sono
amalgamati e coordinati ottimamente; al pianoforte, voce sempre importante, un
bravo Davide Squarcina che offre
un’interpretazione sicura e ben calibrata. Alla fisarmonica e bandoneon
l’eclettico Mirko Satto il quale sa
ben ‘variare’ sullo strumento creando gli effetti di ritmo con brillantezza
interpretativa. Il flauto traverso, poetico strumento atavico, diventa suono di
leggerezza e onirica atmosfera ricca di soffuse colorazioni, grazie alla
abilità di Matteo Mignolli. Una piccola nota di colore, ben descrive
la serata: dopo l’ultimo brano (la Cumparsita ), una turista tedesca in un
comprensibile, ma difficoltoso italiano, alzatasi in piedi grida sovrastando
gli applausi “ancora una, per favore!” e
questo credo sia la migliore ricompensa
per gli artisti sul palco in questa serata a pochi passi dall’opera ! La Musica vince sempre.
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