Crédito: Associazione Lingotto Musica @ Pasquale Juzzolino
Massimo Viazzo
Magmatica, incandescente l’Alpensinfonie che ha inaugurato la nuova stagione del Lingotto. Sul podio Semyon Bychkov non è parso solo attratto dal mero descrittivismo che emerge dall’ultimo poema sinfonico straussiano, peculiarità di una pagina di straordinario impatto virtuosistico concepita probabilmente dall’autore per sfoggiare le proprie brillanti qualità direttoriali (la première ebbe luogo a Berlino il 28 ottobre del 1915 e fu diretta da Strauss in persona). Il direttore russo-americano ha declinato il lavoro in un’unica arcata espressiva all’interno della quale i richiami motivici andavano a costituirsi come effettiva sostanza, tessuto connettivale vivo e tesissimo in grado di rivelarne le qualità squisitamente musicali. Certo, seduzioni timbriche, nuances d’eloquio, colorazioni sezession, abbandoni nostalgici (“Ausklang”) non le abbiamo colte. Ma grazie anche ad una prova maiuscola della WDR Sinfonieorchester Köln, l’impressione di grande compattezza di fondo (per Bychkov le Alpi non risiedono, evidentemente, nella camera da letto della Marescialla!) resta vivida, smagliante, con quei temi sempre affilatissimi e arrotati, intagliati nel marmo. Nella prima parte la serata era iniziata all’insegna della festa, del gioco, del divertissement, con le sorelle Labèque alle prese con il giovanile Concerto per due pianoforti in mi maggiore di Mendelssohn, pagina di gusto biedermeier portata però qui a temperature emotive inusitate (sentire il clima pre-chopiniano dell’ “Adagio non troppo” ). Serrato e affiatatissimo il dialogo tra le due carismatiche pianiste, con una Katia più variegata in termini di fraseggio e una Marielle digitalmente funambolica. Il tutto concertato da un Bychkov sfumato e trasparente. La scelta della Polka di Adolfo Berio (il nonno di Luciano!) come bis non avrà sorpreso gli aficionados: Katia e Marielle Labèque hanno in repertorio il clownesco brano da tempo e lo hanno pure inciso. Prossimo appuntamento il 17 dicembre con un programma russo-francese (più una inconsueta incursione in territorio straussiano) affidato alla London Symphony Orchestra diretta da Valery Gergiev.
Versión en Español
Foto: Semyon Bychkov, Katia & Marielle Labèque
Crédito: Associazione Lingotto Musica @ Pasquale Juzzolino
Massimo Viazzo
Magmática, incandescente la Alpensinfonie que inauguró la nueva temporada del Auditorio Lingotto en Turín. En el podio Semyon Bychkov no pareció estar solo atraído por el mero descriptivísimo que emerge del ultimo poema sinfónico straussiano, peculiaridad de una pagina de extraordinario impacto virtuoso concebida probablemente por el autor para mostrar su propia y brillante calidad directoral (la première tuvo lugar en Berlín el 28 de octubre de 1915 y fue dirigida personalmente por Strauss). El director ruso-americano declinó el trabajo en una única arcada expresiva al interior del cual los requeridos motivos se constituyeron como una efectiva sustancia, tejido ensamblado, vivo y probado al grado de revelar sus cualidades exquisitamente musicales. Cierta seducción tímbrica, nuances d’eloquio, coloración, sezession, abandono nostálgico (“Ausklang”) no se ha podido sentir. Pero gracias también a una prueba mayúscula de la WDR Sinfonieorchester Köln, la impresión de gran consistencia de fondo (para Bychkov los Alpes no habitan, evidentemente en el dormitorio de la Mariscala!) permanece viva, radiante, con los temores siempre afiladísimos, agudizados y tallados en el mármol. La primera parte de la velada se inició con la insignia de la fiesta, del juego, del divertissement, con las hermanas Labèque a la carga con el juvenil Concierto para dos pianos en mi mayor de Mendelssohn, pagina de justo biedermeier llevada aquí a temperaturas emotivas inusitadas (como se sintió el clima pre-chopiniano del “Adagio non troppo” ). Cerrado y afiatadisimo el dialogo entre las dos carismáticas pianistas, con una Katia mas abigarrada en términos de fraseo y una Marielle digitalmente acrobática El todo fue concertado por un Bychkov suavizado y transparente. La elección de la Polka de Adolfo Berio (el abuelo de Luciano) como bis no habrá sorprendido a los aficionados ya que Katia y Marielle Labèque tienen en su repertorio la clownesca pieza por mucho tiempo y la han grabado. La próxima cita, el 17 de diciembre con un programa ruso-francés (mas que nada una inusual incursión en territorio straussiano) confiada a la London Symphony Orchestra dirigida por Valery Gergiev.
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