VENARIA-Torino- Teatro della Concordia
commedia musicale scritta e interpretata dalla coppia Maurizio Micheli e Tullio Solenghi
commedia musicale scritta e interpretata dalla coppia Maurizio Micheli e Tullio Solenghi
Giosetta Guerra
Occorre una buona dose di creatività per comporre un testo con una linea narrativa spezzata tenuta insieme dall’idea dell’italianità e una buona dose di maestria per portare sulla scena un caleidoscopio di personaggi dal carattere, dall’aspetto e dai tratti somatici differenti, che si susseguono a ritmo incalzante per due ore dense di gags e di divertimento. Maurizio Micheli e Tullio Solenghi, autori (con la collaborazione ai testi di Marco Presta) e attori della commedia ITALIANI SI NASCE e noi lo nacquimo (epperciò noi cantiamo e balliamo, aggiungo io, perché i due, oltre a recitare, da buoni Italiani cantano e ballano), possiedono tali doti, esternate nel corso della loro carriera in spettacoli teatrali e televisivi, tenendo desta la mente degli spettatori con la loro sottile ironia e regalando al pubblico momenti di sana ed intelligente allegria. Chiediamo a gran voce il loro ritorno in TV.
Entrando nello specifico dello spettacolo, visto il 22 aprile 2010 nel moderno e confortevole Teatro della Concordia di Venaria (Torino), bisogna confessare che, non essendo lo spettatore fornito di un programma di sala, come purtroppo si usa fare per il teatro di prosa, inizialmente non si riesce a capire che cosa ci facciano lì in bella vista le statue di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II in Piazza Italia, quando i personaggi che si susseguono sulla scena sono altri. Poi si entra comunque nel meccanismo teatrale e diventa chiaro il filo conduttore che unisce i vari quadri: il 150° anniversario dell’Unità d’ Italia offre l’occasione di analizzare il percorso dell’umanità dalle origini ad oggi, per scoprire se qualcosa è cambiato nel nostro costume e nel nostro carattere nazionale o se, nonostante il progresso, tutto sia rimasto fondamentalmente come prima. Le due statue assistono alla carrellata dei personaggi storici, rivisitati e corretti dalla versatilità compositiva e attoriale di Micheli e Solenghi, alla fine si animano (Solenghi è Garibaldi e Micheli Vittorio Emanuele II) e ne esce un corrosivo ed esilarante dialogo sull’attualità. L’ilarità è generata non solo dalle gags, dal sarcasmo pungente dei contenuti e dalla simpatia contagiosa dei protagonisti, ma anche dall’assurdo che personaggi del passato parlino di avvenimenti accaduti nel loro futuro e con l’accento tipico della loro terra natia. Aggiungiamo la sicurezza del gesto, la padronanza del palcoscenico, la fluidità d’eloquio, la facilità alla battuta, la maestria nei travestimenti e nelle imitazioni, lo scavo del personaggio e della parola scenica di questi due animali da palcoscenico e il divertimento è assicurato. In più anche gli altri sei attori della compagnia hanno rivelato ottime capacità attoriali ed interpretative.
Raccontare uno spettacolo comico non è cosa facile, proveremo a darne un’idea almeno per coloro che non l’hanno visto o per far sorridere di nuovo chi può dire “Io c’ero”. Introdotti da un sindaco con tanto di fascia, interpretato con fare spavaldo da Gualtiero Giorgini, i due noti attori portano in scena molti personaggi, tra cui: un Adamo siculo vestito di foglie (Micheli) che fa scene di gelosia alla prosperosa e fedifraga Eva (Fulvia Lorenzetti) la quale lo tradisce con l’uomo di Nenderthal coperto da una pelle d’animale (un Solenghi alla Mike Bongiorno), accompagnato dalla donna di Nenderthal (Sandra Cavallini) che elenca tutti i disastri accaduti nel corso della storia futura; due cristiani al Colosseo in attesa di essere sbranati da un leone, che si ritrovano in cielo con l’aureola e si scambiano battute sulla nostra attualità; Cristoforo Colombo che fuma e canta la parodia di It’s wonderful imitando Paolo Conte (Solenghi); un Leonardo da Vinci (Micheli parlante toscano) che vuol fare lo stilista ma mostra anche l’uomo di Leonardo (con la testa di Solenghi) e la sua Gioconda incorniciata (Sandra Cavallini e Solenghi) e alla fine allestisce una sfilata di moda gay (indossatori Adriano Girali, Luca Romani e Matteo Micheli) e poi se ne va con uno sculettante nerovestito Renato Zero che prima aveva cantato (Solenghi); Casanova (Solenghi con sontuosa vestaglia aperta sul petto nudo) attorniato da maschere e musica barocca, che deve destreggiarsi tra numerose richieste galanti e fronteggiare un’arrabbiatissima Filumena Maturano (Micheli vestito da donna); un gobbo Leopardi (Micheli) che affronta il giudizio di una giuria declamando L’Infinito con l’accento maceratese. Altri personaggi, interpretati dagli altri attori sopramenzionati, fanno da contorno a questa carrellata di caratteri. La varietà delle coreografie e dei costumi lo rendono simile ad un musical.
Prodotto da La Contrada-Teatro Stabile di Trieste e Procope Studio con la consulenza artistica di Michele Mirabella, la regia di Marcello Cotugno, scene costumi e musiche di Francesco Scandale, Andrea Stanisci e Massimiliano Forza, lo spettacolo ha fatto il giro d’Italia dalla metà di novembre 2009 alla fine di aprile 2010. Lo spettacolo va visto e, perché no, anche rivisto. Qualcosa si può trovare su you tube o sul sito di Maurizio Micheli.
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