Foto: © Lorenzo Dogana
Massimo Viazzo
Dopo quasi trentadue anni Angela Hewitt ritorna nella città che la vide vincere, giovanissima, il suo primo importante concorso pianistico, il concorso Viotti, che si svolge a Vercelli (in Piemonte) e che alterna oggi annualmente la sezione di “pianoforte” con quella di “canto”. Il Viotti d’oro è un premio alla carriera istituito nel 1958 che è stato assegnato ad artisti del calibro di Renata Tebaldi, Joan Sutherland, Marilyn Horne, Giuseppe di Stefano, Mario del Monaco, Arturo Benedetti Michelangeli, Yehudi Menuhin, Mtislav Rostropovich, Gianandrea Gavazzeni, Riccardo Muti.
Angela Hewitt, supportata dal Bach Collegium di Stoccarda (l’ensemble fondato da Helmuth Rilling), ha proposto una serata monografica dedicata all’autore che più di ogni altro l’ha posta al vertice della scena internazionale, Johann Sebastian Bach, di cui ha eseguito il primo, il terzo, il sesto Concerto per pianoforte e orchestra e il Triplo Concerto in la minore per pianoforte, flauto e violino. Esecuzioni mercuriali, brillantissime, intrise di joie de vivre, in cui l’artista canadese (che vive a Londra, ma che ha anche una casa, e un Festival, in Italia sul lago Trasimeno) ha mostrato scarse contaminazioni filologiche, fidando invece con grande sicurezza e compostezza sulle capacità timbriche e comunicative del suo amato pianoforte.
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