Foto: Andrea Sacchi / KS
Renzo Bellardone
Martedì 30agosto– ore 20.30. Palazzo dei Congressi – Stresa. Noseda, Filarmonica della Scala Weber Il franco cacciatore, Ouverture; Beethoven Concerto in do maggiore n. 1 op. 15, pianoforte orchestra; Dvořák Sinfonia n. ( in sol maggiore op.88. Leif Ove Andsnes, pianoforte. Filarmonica della Scala Gianandrea Noseda, direttore
VIGORE E DOLCEZZA PER UNO SCRIGNO DI SENTIMENTI
I corni, la corsa, l’ansimare si visualizzano e si sentono in questa insolita rappresentazione di ‘caccia’ con i funerei rintocchi per l’uccisione di Kaspar! La filarmonica della Scala, che non necessità di banali presentazioni ha dato il meglio di sé in un sinfonico divenire di agresti evocazioni con l’Ouverture da ‘Il franco cacciatore’ di Weber. Il Maestro Gianandrea Noseda , è tornato stasera per la terza volta sul podio del Palazzo dei Congressi in questa 50ma edizione dello Stresafestival. La sua direzione si contraddistingue sempre per il vigore e la forte partecipazione umana in una sorta di trasposizione all’interno della partitura da cui sa trarre un’interpreazione forte anche nei momenti di più soffice dolcezza. Nella direzione del concerto in do maggiore n. 1 di Beethoven emergono le sue peculiarità di lettura e nella simbiotica relazione con Leif Ove Andsnes al pianoforte si percepisce l’attenta cura della concertazione; ottimo il pianista che con tocco calibrato e suono limpido si inserisce raffinatamente nella ricerca della perfezione ed il risultato è davvero apprezzabile. Con la Sinfonia n. 8 di Dvořäk lo scrigno dei sentimenti e della passione si spalanca avvolgendo la sala in una magica nebbia squarciata da lame di luce gioiosa!!! Noseda, seppur con il consueto gesto partecipativo, sfoglia delicatamente le pagine della gioia vagamente ombreggiate dalla pennellata malinconica che anche in questa Sinfonia, Dvořäk non ha tralasciato. L’epilogo è ricco e coinvolgente in una sorta di celebrazione. Il pubblico, letteralmente inchiodato alle poltrone può finalmente scatenarsi in un applauso liberatorio, omaggiando la prestigiosa offerta ricevuta. La Musica vince sempre.
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