Foto: Ensemble Canavisium Moyen Age
Renzo Bellardone
ANTICA CAVA DI ORNAVASSO - 7 luglio 2011 - ore 21,00 CONCERTO ‘ IL MEDIOEVO ‘ Danze, Madrigali, Ballate, Liriche sulla Via Francigena “ENSEMBLE CANAVISIUM MOYEN AGE” Paolo Lova - liuti,Tiziano Nizza - organo, symphonia, armonium, Cristina Perruccione - voce e flauti
Renzo Bellardone
ANTICA CAVA DI ORNAVASSO - 7 luglio 2011 - ore 21,00 CONCERTO ‘ IL MEDIOEVO ‘ Danze, Madrigali, Ballate, Liriche sulla Via Francigena “ENSEMBLE CANAVISIUM MOYEN AGE” Paolo Lova - liuti,Tiziano Nizza - organo, symphonia, armonium, Cristina Perruccione - voce e flauti
Cristina Perruchione da il via al concerto con il suo flauto traverso all’interno della galleria artificiale di 200 metri dove si svolge il concerto; l’insolita location rimanda una gradevole sonorità amplificata ed ovattata al tempo stesso; in fondo alla galleria c’è l’Antica Cava –cuore della montagna- ma per una naturale combinazione acustica non si ode il rumore delle irruenti cascate d’acqua, mentre la fioca luce delle lanterne avvolge il suono come in una antica realtà.Armonium e tamburello segnano il tempo, suonati dalle sensibili mani di Tiziano Nizza. Ogni brano viene introdotto da Paolo Lova, che con estrema affabilità inquadra storicamente la composizione, contribuendo poi alla sua esecuzione; ecco parlare quindi di ‘Vermeil de Monserrat’, di Via Francigena, di Cantiche spagnole, Pasturelle e di Santiago de Compostela e delle immagini di musici –in coppia- raffigurati sul portale del Santuario. La musica del concerto proviene dalla liturgia tra il 1200 ed il 1400 europeo e la meticolosa ricerca condotta ha reperito i riferimenti per queste importanti scritture ‘modali’, patrimonio di grande valore musicale/culturale. Musica semplice e fatta di poche note, sovente scritta alla fine di un lungo e faticoso peregrinare ed adattata poi convivialmente a ballate o danze, delle quali però la tradizione orale non ci ha trasmesso i passi , ma solo la composizione musicale e la relativa intenzione interpretativa. Paolo Lova racconta di come la modalità liturgica abbia introdotto i primi leitmotiv, forse dei ritornelli, che suonati o cantati, ma sempre ripetuti, restavano poi nella mente dell’ascoltatore. La voce piacevole ed all’uopo impostata di Cristina Perruchione si ascolta con l’illusione di essere in un altro tempo tempo, cogliendo il sapore dell’offerta –con le cantigas spagnole- e dell’intrattenimento –con le ballate francesi-, ritmate dal tamburello o accompagnate dall’armonium di Tiziano Nizza. Il gaelico portoghese udito in una ballata risulta ostico, ma come in diverse espressioni musicali non è determinante la comprensione della parola, ma la piacevolezza del suono della voce insieme agli strumenti, che diventano poi protagonisti in ‘Ecco la primavera’ di Francesco Landini (organista nel 300 del Duomo di Firenze, citato anche dal Boccaccio nelle 10 giornate del Decamerone). Piccole stalattiti scendono dal soffitto mentre i dolci ed affettuosi suoni dei flauti, dell’armonium e del liuto accompagnano in un fantastico percorso all’indietro e l’insolita situazione di ascolto contribuisce scenograficamente alla riuscita del viaggio musicale. La musica vince sempre.
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