Monday, August 15, 2011

LAGO MAGGIORE MUSICA 2011 – gioventù musicale

Foto: Paola Bonora

Renzo Bellardone.

Leggiuno, Santa Caterina del Sasso – venerdì 12 agosto - ore 21,00 TRIO BONORA, DE FRANCHIS, LAPICCIRELLA, Sonate per flauto traverso, chitarra e basso continuo,Tommaso Albinoni - Sonata in la minore op VI n. 6, Johann Sesastian Bach - Sonata in do maggiore BWV 1033, Georg Friedrich Haendel - Sonata in la minore, op 1 n. 4 HWV362, Johann Sebastian Bach - Sonata in mi minore BWV 1034

Il mercante Alberto Besozzi, scampato al naufragio dopo una tempesta, per ‘ringraziamento’ fece costruire l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, incastonato sulla roccia della sponda lombarda del Lago Maggiore, dove l’Associazione ‘gioventù musicale’ ha ambientato il concerto in questa fresca serata estiva. Le sonate eseguite hanno avuto come voce solista quella del flauto traverso di Paola Bonora che con limpida chiarezza ha raccontato come la sacralità del luogo possa essere enfatizzata da musica profana. Tra un adagio ed un minuetto, un largo ed un andante ha agilmente condotto tra sentieri sontuosi accarezzati da brezza lacustre. Il violoncello di Veronica Lapiccirella è un ottimo basso continuo che riesce ad esaltare la solennità delle Sonate divenendo il filo conduttore che con discrezione affresca sommessamente. Per caratteristica intrinseca dello strumento, le note che scaturiscono dalla chitarra suonata da Daniele Defranchis non esplodono nè implodono, ma sussurrano un prezioso e delicato verso poetico, salvo diventare voce protagonista ed introduttiva come nell’andante della Sonata BWV 1034 di J.S.Bach. Alla presentazione della Sonata in do maggiore BWV 1033, Paola Bonora riferisce che la scrittura è attribuita a J.S.Bach, ma non è certissima la paternità; quando il brano prende vita, sinceramente poco importa il nome dell’autore, ma i dolcissimi paesaggi disegnati fanno illudere che sia stata scritta appositamente per essere eseguita in quell’Eremo a picco sul lago: una perla musicale in uno scrigno prezioso. Applauditi con fresca spontaneità, i tre interpreti hanno regalato un paio di bis, riproponendo il ‘larghetto’ dalla Sonata op. 1 di Haendel e l’ ‘Adagio’ in la minore dalla Sonata n.6 di Albinoni che con sonorità suadenti e carezzevoli ha congedato sensibilmente il pubblico. La Musica vince sempre.






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