Sunday, August 28, 2011

Quando la musica trascende i confini dell’anima - Stresa Festival 2011

Foto: copyright Andrea Saachi KS

Renzo Bellardone

STRESA FESTIVAL 201. Stresa - Palazzo dei Congressi - 21 agosto - ore 20,30. RUBEN BURVENICH -Septimal- DMITRIJ DMITRIEVIČ ŠOSTAKOVIČ -Concerto n. 1 in do minore per pianoforte, tromba e archi op.35- JOHANNNES BRAHMS - Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 -

Buon Compleanno Festival! Questo è il titolo del concerto inaugurale della cinquantesima edizione dello Stresa Festival, proposto dalle Settimane Musicali di Stresa e del lago Maggiore. Era infatti la sera del 27 agosto 1962, quando Nino Sanzogno al Palazzo dei Congressi di Stresa, dava l’avvio ad una avventura musicale che continua da 50 anni e che brilla ogni anno di più.  Quella sera, nel concerto inaugurale eseguì la Sinfonia n. 1 di Brahms…..ma ne parleremo… Il 21 agosto 2011 ad alzare la bacchetta per dare l’avvio al primo concerto della stagione n. 50 è Gianandrea Noseda, l’amato direttore artistico del Festival. Con la consueta affabile eleganza, saluta il pubblico e presenta la serata, con un accenno affettuoso a Ruben Burvenich, ventunenne compositore belga e vincitore del 5° Concorso Internazionale di Composizione promosso dalle Settimane Musicali, nel cammino di formazione e promozione dei giovani talenti che finiscono poi sul podio e sulle locandine di mezzo mondo. Il primo brano eseguito è appunto di Burvenich ‘Septimal’ in prima assoluta: qualche dissonanza, qualche rimando al blues e qualche dotta citazione (Gershwing???). In ogni caso l’ascolto è piacevole ed anche il pubblico meno avvezzo alla contemporaneità applaude convinto ed interessato. Auguri quindi a Ruben Burvenich! Il secondo brano proposto è il Concerto n: 1 di Šostakovič ed il Maestro Noseda, apprezzato interprete degli autori dell’Est, risulta sempre accattivante in questo repertorio; il suo lavoro di direzione, qui risulta esaltato dai professori della Stresa Festival Orchestra che di anno in anno cresce in ottimizzazione costante. Il Concerto prevede la tromba e per l’occasione è quella suonata da Ivano Buat che diventa voce principale o voce di collegamento in un sentiero di espressiva musicalità. La sensibilità degli archi accoglie anche il tocco deciso, ma non prevaricante di Alexander Toradze, graditissimo ritorno al Festival. Per i grandi artisti il tempo non passa davvero mai ed infatti il grande pianista offre una prestazione di altissimo livello che avvolge e coinvolge. Sensazioni epidermiche,colte anche dal più profondo luogo dell’anima con una direzione ricca di cifra vitale, scevra da imperiosità. La seconda parte del concerto prevede un rimando alla ‘prima nota’ del primo concerto!! Souvenir per Ingrid Bergan e Anthony Perkins in quel film del 1959 di Francoise Sagan ‘Aimez vous Brahms?’…..dopo l’ascolto di questa sera è scontata la risposta! ‘Oui, bien sure!’ Dopo un elegiaco inizio, la vita prende forma ed emerge luminosa con questa monumentale composizione che stasera risplende dei colori più belli dell’arcobaleno con una dolce poesia che trascende i confini dell’anima. La Musica vince sempre.


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