Foto: Edoardo Piva
Renzo Bellardone
Per i melomani curiosi
come me, è sempre importante, nel totale rispetto del libretto e della
partitura, innovare ed attualizzare le ambientazioni di opere che … triste a dirsi sono ormai un po’ polverose e
nella versione originale, non attirerebbero certo un pubblico nuovo,
indispensabile per il ricambio, per il bene dei teatri, per il bene della
cultura e quindi della società. L’opera compiuta da Pier Luigi Pizzi
per la realizzazione di questo Matrimonio Segreto è per me encomiabile; con
l’elegante colore bianco che contraddistingue la raffinatezza di Pizzi,
spaccato dal metallo, dal giallo e dal rosso, ha realizzato tre ambienti
comunicanti fra di loro che diventano un tutt’uno della scena. Ogni personaggio
ha una sua porta da cui entrare, così com’è nelle abitazioni della realtà:
ognuno ha la sua camera! Non è la prima volta che il Maestro si cimenta con
l’ironico ed il comico, sfruttando appieno la sua vis comica. Imprime notevole
movimento e non concede un attimo si tregua nell’azione; i costumi disegnati
dallo stesso Pizzi sono vivaci e decisamente improntati a far divertite il
pubblico. Caratterizza ogni personaggio dando una vera e propria personalità:
Carolina, interpretata da Carolina Lippo
con brio e verve non comuni è affettuosa e capricciosa: la sua interpretazione
è brillante e dimostra un buon utilizzo dello strumento.
La sorella Elisetta
incontra la buona vocalità, facile negli acuti ed una buona interpretazione di Eleonora Bellocci. Il favoloso personaggio di Fidalma è affidato
alla super star Monica Bacelli che
avvezza ad ogni ruolo rende meravigliosamente
e comicamente il personaggio: circa la voce ogni commento è superfluo,
in quanto anche in questo caso ha fornito una prova eccellente. Venendo alla parte maschile del cast ho ascoltato per la prima volta Alasdair Kent che nel ruolo di Paolino
è risultato atletico, prestante, ma soprattutto ha esposto con finezza e
chiarezza. Markus Werba ben
conosciuto al pubblico torinese, ha ricoperto brillantemente il ruolo del conte
Robinson con temperamento, bel colore ed il solito taglio elegante. IL
personaggio comico per eccellenza dell’opera è Geronimo, affidato al collaudato
Marco Filippo Romano che ha reso con
brio, simpatia e vivacità esprimendo il solito tono possente e ben timbrato. L’orchestra del Teatro Regio ha dato il meglio di se sotto la bacchetta del
giovane Nicolas Nägele che fin
dall’inizio ha tenuto in pugno la partitura infondendo vigore, tempistica e
soprattutto colori vivaci e brillanti.Apprezzabile la moderazione nell’utilizzo delle luci ed un plauso a Carlo
Caputo, maestro al fortepiano. La Musica vince sempre.